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Nelle sue ormai iconiche creazioni olfattive, il profumiere Serge Lutens produce da oltre 20 anni forti alcoli con accenti proustiani. Da "Féminité du bois", ad "Ambre sultan" e "La fille de Berlin", ogni profumo racconta la propria storia eccezionale e ha la propria firma unica. È il ricordo felice dell'arrivo di Serge in Marocco nel 1968, lo shock per i sensi del suo primo incontro con gli aromi sorprendenti e la sua meraviglia per “le donne che colpivano gli alberi di fiori d'arancio con un bastone e raccoglievano i fiori bianchi che cadevano in grandi fogli bianchi”. Indiscutibilmente il profumo della felicità! "È dentro di noi. Un solo soffio di questa fragranza, tratto dal fiore altamente profumato dell'arancio amaro, arricchito da un pizzico di zibetto, risuona dentro di noi" Serge Lutens Prima di scoprire Marrakech, non ero interessato ai profumi. Ma se Marrakech fosse stato solo un profumo, sarebbe stato privo di significato, perché in Marocco stavo tornando alla mia storia personale, la storia del mio aspetto 'arabo'. Non riesco a immaginare che il Marocco avrebbe risuonato così forte se non fosse già stato dentro di me. Mescolandosi strettamente con i maâlems, maestri artigiani marocchini, ci siamo lasciati rapire dalle arti e dai mestieri e dal sorprendente repertorio che questo paese, diretto discendente dei Mori, ci ha trasmesso. Lì ho incontrato artigiani che scolpivano il legno, scolpivano e incollavano mosaici. Le loro mani hanno ricordi! Le fragranze ci lasciano la loro scia Vestendo tre delle sue iconiche fragranze “Ambre sultan”, “La fille de Berlin” e “Fleurs d'oranger” per il 20° anniversario di questo marchio con i suoi motivi geometrici ispirati allo zellige, Serge Lutens ci immerge delicatamente nel suo universo marocchino, la culla della sua profumeria.